Passo numero due all’interno della serie di classifiche di fine anno affidate a personaggi che stimiamo e che si muovono a vario titolo nel mondo musicale italiano. Dopo il primo appuntamento con la top 10 di Onga di Boring Machines, passiamo a chi la musica la fa. Protagonista della lista di oggi è Jukka Reverberi di Giardini Di Mirò e Crimea X, e ultimamente protagonista con Max Collini (Offlaga Disco Pax) del reading/concerto Spartiti, “spettacolo di droni, letture, suoni e narrazioni”. Una classifica che copre un ampio spettro sonoro, tra noisers di vecchia data, psych astrusa, algida elettronica, contaminazioni 2.0 dal retrogusto socio-politico e vecchie passioni che non tramontano. A dimostrazione della trasversalità che caratterizzerà molte delle classifiche di questa serie e dell’incapacità di seguire i millemila rivoli in cui si snoda il fiume sacro dell’underground.
Wolf Eyes – I Am A Problem: Mind In Pieces
Questo per me è il r’n’r nel 2015, tipo gli Spaceman 3 con le droghe andate a male. Grandiosi
Amo profondamente l’opera artistica di quest’uomo. Rigorosa, fredda e romantica.
Natural Snow Buildings – Terror’s Horns
Post rock, twangy guitars, delay a palla, folk sporcato. Per me un bellissimo disco.
Stephen O’Malley – Eternelle Idole
O’Malley quest’anno ha davvero sorpreso con due lavori in solo, abbastanza distanti dai suoi lavori chitarristici, Gruidés e Eternelle Idole. Entrambi belli. Ho pure apprezzato un suo solo a base di droni, droni, droni, ancora droni. Potenza del suono, solo quella ma fantastico.
Oh billie, Oh billie
Jefre Cantù Ledesma – A Year With 13 Moons
Ecco, di dischi che suonano così potete darmene 50 tutti uguali, ed io li ascolto fino allo sfinimento.
Squadra Omega – Altri Occhi Ci Guardano
Un bellissimo lavoro, che mi ha sorpreso per la sua ascoltabilità immediata, ma sempre frutto di idee intelligenti.
Suuns & Jerusalem In My Hearts – Jerusalem In My Heart & Suuns
Il disco che mi ha stupito forse più di tutti. In questo anno in cui si sono sparate più cazzate sullo scontro di civiltà/profughi/daesh, questo disco ha costruito un ponte tra culture. Un ponte d’oro ovviamente. Disco profumatissimo.
Godspeed You! Black Emperor – Asunder, Sweet And Other Distress
Ok, al cuor non si comanda. Anzi lo si asseconda volentieri, se i risultati sono, ancora, di questo livello.
Disco regazzino, scoperto su Facebook grazie al post di un amico di quelli dai gusti fidati. Un gruppo di regaz che da gruppo hc prova a suonare come gli Swervedriver. Per me un grossissimo sì. Ascoltato per 3.500 km ininterrottamente. Giuro. Tutto vero
In calce aggiungo che altre ossessioni sonore del 2015 sono state anche Oren Ambarchi, Coil, Luigi Nono ed alcuni pezzi di Max Richter e Johann Johannsonn.